CNM - CASA MONOFAMILIARE NANI A MONTE CARASSO
Mappale
N° 2141 RFD, El Garuf 1, Monte Carasso
Progetto
2013-2014
Esecuzione
2015-2017
Committente
Lorenzo Nani - Monte Carasso
Cubatura SIA 416
mc. 745
Superficie del terreno
ST mq. 284
Superficie Edificata
SE mq. 95
Superficie Utile Lorda
SUL mq. 201
Superficie Utile Netta
SUN mq. 146
Collaboratori
Luigi Urbano
Mirco Zimara
Alessio Torre
Ingegnere civile
Ing. Geo Viviani - Lugano
Ingegnere elettrotecnico
Elettro Celio SA - Giubiasco
Ingegnere RVS
Studio tecnico Diego Fenazzi - Bellinzona
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Relazione
Sulla scorta delle richieste iniziali del committente, si era proposto un edificio di tre piani d’altezza dal volume compatto, inserito nel terreno perpendicolarmente alla strada comunale El Garuf (di punta) così da suddividere il terreno in due spazi esterni distinti: quello a Sud-Est più ampio da destinare all’appartamento da affittare al piano terreno; quello a Nord-Ovest, più piccolo ma collegabile alla particella confinante di proprietà di un parente, da destinare all’appartamento padronale organizzato ai piani superiori e con la possibilità di usufruire anche di un’ampia terrazza realizzabile sul tetto dell’edificio.
Questa soluzione ha purtroppo dovuto essere abbandonata per ragioni finanziarie, in quanto troppo onerosa rispetto alle reali possibilità del committente.
Si sono dunque mantenute quelle caratteristiche iniziali che permettevano al progetto di qualificare la particella di dimensioni ridotte, grazie alle favorevoli condizioni dettate dal piano regolatore che permette di edificare fino a confine senza aperture o alla distanza minima di 2,00 metri quando le facciate necessitano di aperture.
Si è dunque proposta la realizzazione di una casa monofamiliare disposta su due piani sollevati al disopra del piano terreno lasciato completamente libero, proprio per realizzare la zona giorno il più in alto possibile (secondo piano) e la zona notte al piano sottostante (primo piano).
Al piano terreno si è realizzato un porticato completamente libero e aperto sul terreno e sulla strada comunale, mentre nella testata a confine dal lato Nord-Est si è realizzata l’entrata principale ed il locale tecnico.
Una scala a rampe diritte permette di salire al primo piano, dove sono organizzati i locali della zona notte, e successivamente alla zona giorno ubicata al secondo piano.
Il vano scala permette anche di unire visivamente i tre piani, proprio per la scelta della scala a rampe diritte non sovrapposte ma affiancate, di cui la seconda realizzata completamente in vetro per mantenere libero il volume di collegamento verticale sull’intera altezza dell’edificio.
Al piano terreno trovano posto l’entrata principale con guardaroba e il locale tecnico; al primo piano la camera padronale con guardaroba e sala da bagno, due camere singole, il servizio con doccia e la lavanderia; al secondo piano è organizzato un grande spazio suddiviso in soggiorno e sala da pranzo per mezzo della zona camino e un piccolo volume separato per la cucina.
L’accesso pedonale e veicolare avviene dalla strada comunale, lungo la quale sono organizzati due posteggi esterni.
Come previsto dal piano regolatore, la particella è interamente cintata con un muro di 2,00 metri di altezza in modo da ottenere uno spazio esterno ben definito ed intimo da adibire a giardino e direttamente accessibile dal porticato. In fase esecutiva il committente ha deciso di mantenere il piccolo rustico e di chiudere la particella solo dal lato della strada.
Si è mantenuto libero anche il confine dal lato Nord-Ovest, proprio per unire spazialmente il terreno di larghezza ridotta rimasto fra le due case d’abitazione.
Quale espressione architettonica si è voluto realizzare un edificio massiccio in calcestruzzo facciavista, ma dall’espressione leggera grazie all’innalzamento dei due piani abitabili per mezzo degli appoggi disposti agli estremi dell’edificio: il volume dell’entrata principale da un lato, una lama che si aggancia sull’intera altezza dell’edificio dall’altro lato verso la strada comunale e che si estende lungo il confine con la strada formandone il muro di cinta.
Le aperture a banda sono di due tipi: alte in corrispondenza dei locali e basse in corrispondenza delle zone di circolazione o dove si vuole inquadrare unicamente il profilo montano della catena prealpina che delimita il territorio di Monte Carasso.
In cima alle due rampe scala, delle grandi finestre fanno da cornice alla natura del paesaggio montano: una sui monti di Monte Carasso e l’altra sulla valle Morobbia.
La testata verso Bellinzona, dal lato Nord-Est, ha un aspetto massiccio senza aperture per esprimere il limite della casa d’abitazione che si estende e si proietta in direzione del vecchio convento, a tutti gli effetti cuore e centro di Monte Carasso.